Dainese Archivio non è un museo ma una vera e propria esperienza multimediale e multisensoriale, attraverso la quale poter sperimentare e toccare con mano le tecnologie e le innovazioni che hanno segnato il progresso. della sicurezza e della performance sportiva.
Prima di fondare ciò che poi in modo formidabile si trasformò in Dainese, Lino in cuor suo aveva ben chiaro che si sarebbe ccupato di velocità, difesa, piacere e adrenalina, con al centro il pilota: un eroe contemporaneo che bisognava proteggere. E per ogni eroe ci vuole un dio.
Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga, fertile in avventure e in esperienze.
Viaggiare e fare impresa sono sfida, scoperta, confronto, voglia di libertà. Viaggiare e fare impresa vogliono dire partire dalla propria terra, dalla sua bellezza, dalle sue forme e tradizioni, ma vogliono anche dire innestare su di esse le suggestioni, gli eventi e le novità che si incontrano strada facendo.
Osservando le antiche armature e – ancor di più – gli animali in natura, era chiaro che nel corso di milioni di anni l’evoluzione li aveva portati a proteggere la colonna vertebrale scaricando la forza generata dagli impatti sulle fasce muscolari laterali. Da qui è nato un progetto entusiasmante, che ha salvato delle vite umane
Dal 1972 abbiamo raccolto più di mille tute incidentate. Tute indossate in gara e che hanno protetto i piloti. Ora sono immobili, come cristallizzate dopo la battaglia. Sono l’Archivio Dainese
Dal 1949, la velocità è il Motomondiale. I migliori piloti del mondo, in sella a moto prototipi, corrono e piegano sulle piste più spettacolari. I Gran Premi hanno scandito la storia e l’evoluzione tecnica del motociclismo
Il casco di Valentino Rossi è un oggetto affascinante, al quale ci si affeziona. È importante perché protegge la testa, ma lo è ancora di più perché protegge i sogni. Sogni di velocità, competizione, vittoria e riscatto. Durante il week-end di gara il casco è il volto di Vale, deve rispecchiare il suo carattere, i suoi intenti, lo stato d’animo
La velocità costringe a una cura adatta, a una capacità specifica. Altrimenti comporta un errore, una caduta, un rimpianto. Ci vuole testa e fisico, per la velocità. Quella padronanza che permette di apprezzare la lentezza. Quando essere veloci non serve affatto
Oltre le gesta, le innovazioni tecnologiche, i podi e i traguardi inarrivabili. La comunicazione di un brand fa la storia e rimane nella testa delle persone trasmettendo i valori del marchio in maniera unica, creativa, divertente, autorevole. Con un pizzico di follia, che ci fa viaggiare ancora più lontano.
È il tracciato cittadino della corsa motociclistica più antica, prestigiosa e pericolosa del mondo. A metà tra Inghilterra e Irlanda, misura 60,6 chilometri ed è lo stesso da più di un secolo. Mentre ci corri, se sbagli muori, sennò vivi davvero
La sabbia, le dune, la navigazione, il Ténéré, la fatica, le moto cariche di carburante. Era la leggendaria Parigi-Dakar di Thierry Sabine, dal 1978 partenza a Capodanno e arrivo al Lac Rose. La più grande avventura, fino a mille chilometri al giorno e grandi piloti diventati miti
La collaborazione con la Clinica mobile ha permesso ai tecnici Dainese di conoscere le zone del corpo umano più colpite dalle ferite e di apprendere le leggi fisiologiche e biomeccaniche del corpo del motociclista. L’invenzione che aiuta il pilota che corre in pista, diventa una protezione indispensabile per chi guida tutti i giorni sulle strade e le autostrade piene di insidiosi ostacoli.
Sicurezza dalla testa ai piedi. Una visione progettuale in cui l’abbigliamento del motociclista non è più la semplice aggregazione di componenti concepiti separatamente, ma diventa un sistema organico, in cui ogni parte è progettata e prodotta tenendo conto dei rapporti ergonomici e funzionali che la legano alle altre.
Uno spazio didattico innovativo studiato per le scuole e dedicato ai più giovani, dove poter sperimentare, capire e toccare con mano come nasce un’innovazione tecnologica.
L’uomo e il suo movimento sono il fulcro attorno a al quale ruota la nostra progettazione. Dopo anni di esperienza nel costruire delle carrozzerie per il corpo dei piloti di moto, abbiamo capito che questa seconda pelle è un vero esoscheletro che può essere utilizzato in tutte le attività dinamiche. L’uomo ne è l’anima
L’elaborazione dei segnali registrati dalla piattaforma inerziale del D-air®, situata nella gobba della tuta, grazie ad un opportuno algoritmo di attivazione. ha consentito l’individuazione dell’istante della caduta incipiente. Una scommessa tecnologica che è stata vinta con una considerazione molto semplice
Immettere aria nel GAV – il corpetto da immersione – per avere stabilità in acqua, mi donò l’effetto di un’armatura fatta d’aria. Da qui l’intuizione di usare la pneumatica per proteggere. Questa soluzione avrebbe permesso di risolvere il problema del collo, punto indifeso e scoperto.
I più avanzati sistemi di sicurezza, nati nelle competizioni, diventano disponibili anche per le attività quotidiane dell’uomo. Dove c’è pericolo nasce ciò che salva.
Dobbiamo mantenere gli astronauti in vita e in ottima salute durante un’esplorazione estrema come quella di Marte. Con la sua gravità a 3/8, un’atmosfera composta al 95% da CO2 e una pressione atmosferica che è solamente l’1% rispetto a quella che si ha sulla Terra
Grazie a tutti coloro che in questo viaggio nella conoscenza e nelle esperienze mi hanno affiancato, sostenuto e aiutato a raggiungere il risultato, la meta.
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